Nel regno del vento: Il Versante Nord del Monte Sibilla

La lunga salita verso il Monte Zampa/1 - (c) Nicola Pezzotta | 2012
Ore 7.30 a Valleria e il termometro segna 7°C. Inizia a fare un po' freddino in montagna. La bella stagione, oramai, è un ricordo e questo non può che dispiacermi. Amo l'estate, lo ribadisco sempre, e questa temperatura, oggi, so che mi farà soffrire.
Partiamo decisi. Non potrebbe essere altrimenti, perché sappiamo ciò che ci aspetta e se non fossimo decisi, dopo neanche 100 metri ritorneremmo alle nostre macchine. Dopo neanche 5 minuti dalla partenza inizia la lunga, interminabile salita, tutta fuori sentiero, che da Valleria va al Monte Zampa, passando per la Cengia del Cinghiale. Durante la salita il vento ci spazza in modo incostante, ma potente. Le folate, fortunatamente, per buona parte l'abbiamo alle spalle e questo ci aiuta nella salita. Gli alberi, aggrappati a questi pendii scoscesi, ondeggiano paurosamente, nonostante le loro moli.


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Posted by Unknown | alle lunedì, ottobre 29, 2012 | 0 commenti

Coming soon.. Con in faccia un po' di sole!

Coming soon.. 


Scusate per la lunga assenza, ma sto approntando il nuovo sito! 

Sono certo vi piacerà. Ci saranno sezioni dedicate ai nostri articoli, alle nostre foto e ai percorsi/trekking che ho fatto in tutti questi anni (e che sto facendo). Un calendario eventi ancora più interattivo e tutte i riferimenti per contattarci e per seguirci sui social network. Insomma, pazientate ancora un pochino, vedrete che ne varrà la pena!!

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Posted by Unknown | alle martedì, ottobre 23, 2012 | 0 commenti

Settembre 2012 - Reflection

Reflection || (c) Nicola Pezzotta
Ore 8.40. Le ultime nuvole basse, che prima ricoprivano ogni cosa, stanno andando via lasciando dietro di se un senso di quiete e aprendo le porte ad un sole che, finalmente, inizia a rendere più gradevole l'aria del mattino settembrino. Il Lago di Fiastra mantiene il suo fascino in ogni stagione dell'anno, ed oggi più che mai con questo gioco di specchi. Mi avvicino al pannello informativo affisso dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, proprio vicino alla diga, e leggo.

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Posted by Unknown | alle giovedì, settembre 27, 2012 | 0 commenti

Agosto 2012 - L'ultima ascesa

L'ultima Ascesa || (c) Nicola Pezzotta
Eccola lì, l'ultima vetta da salire. Quella più agognata. Quella da cui sai già che vedrai uno spettacolo unico. La cima che, guardandola dalla costa meridionale delle Marche nei giorni più tersi, sembra svettare sopra tutte le altre, anche se in realtà non è la più alta del comprensorio dei Sibillini. Però, con i suoi 2332 metri di altitudine, sovrasta tutte quelle più vicine e da lassù la vista può allargarsi fino al Monte Vettore, o addirittura al Gran Sasso.

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Posted by Unknown | alle martedì, settembre 18, 2012 | 2 commenti

Luglio 2012 - Paesaggio in pericolo

Paesaggio in pericolo || (c) Nicola Pezzotta

Un giorno, forse neanche molto lontano, questo panorama potremmo non vederlo più. In pericolo non è solo la Torre Matteucci alle Paludi (leggi il post dedicato qui: Torre Matteucci alle Paludi, una torre da salvare) che si vede sullo sfondo, ma la stessa collina su cui sorge.

Questa collina, una delle ultime prima del mare, crea quel paesaggio tipico di queste zone e delle Marche stesse. Colline che degradano dolcemente, arrivando quasi a ridosso del mare, in alcuni casi.

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Posted by Unknown | alle martedì, settembre 11, 2012 | 0 commenti

Giugno 2012 - Sisters

Sisters 2012 || (c) Nicola Pezzotta

"Nella notte buia una nave corsara filava lungo la costa adriatica. In silenzio ed a lumi spenti la nave doppiò il promontorio roccioso del Monte Conero, a picco sul mare, e subito risuonò a bordo il comando: "Accosta!". Nella parete rocciosa si apriva, a livello dell'acqua, una grande grotta: la nave corsara accostò all'apertura e finalmente a bordo si accesero le luci. Sulle acque cupe si riflettevano i raggi delle lanterne...


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Posted by Unknown | alle domenica, settembre 02, 2012 | 0 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/7: Fiabe e leggende delle Marche

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore.  Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.

Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: simona.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)

Fiabe e leggende delle Marche
Antonio De Signoribus
Newton Compton editori
2009

Per chi ama indugiare nel mondo fantastico delle fiabe, questo libro non può mancare nella sua biblioteca personale. E' una raccolta di fiabe e di leggende, espressione di una tradizione narrativa popolare tipicamente orale, ancora oggi viva nel territorio. Lo mostrano taluni racconti, raccolti personalmente dall'autore dalla viva voce di alcuni fabulatori, memoria storica delle nostre tradizioni popolari. L'autore, nel suo lavoro, riprende anche alcune fiabe raccolte in passato da importanti ricercatori e studiosi del folklore marchigiano come Luigi Mannocchi, Antonio Gianandrea, Giovanni Ginobili, per citarne alcuni. Si è reso tuttavia necessario, per le fiabe in questione, un lavoro di traduzione trattandosi principalmente di testi scritti in forma dialettale, una traduzione che il De Signoribus ha effettuato restando il più possibile fedele all'originale, per non perderne l'autentica freschezza.
Muscosa

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Posted by muscosa | alle sabato, agosto 18, 2012 | 0 commenti

Torre Matteucci alle Paludi, una torre da salvare

Su una delle ultime colline prima del mare, c'è una torre da salvare. L'ultima fortificazione rimasta di questo genere. Senza di essa, il paesaggio non sarebbe più lo stesso.

Torre Matteucci alle Paludi || (c) Nicola Pezzotta
Ci troviamo nella provincia e nel comune di Fermo. Siamo alla fine della località detta Bore di Tenna. Scendendo da questa collina ci troviamo, dopo neanche cinquecento metri, nella frazione di San Marco alle Paludi, con la sua splendida chiesa dell'XI secolo.

Il profilo della torre che si staglia sulla sommità di questa collina è inconfondibile. Anche se non si hanno molte notizie sulla sua storia, negli antichi documenti qualcosa è stato trovato.


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Posted by Unknown | alle venerdì, agosto 17, 2012 | 0 commenti

Il lago "insanguinato" e la Battaglia del Pian Perduto/2

Lo "Stagno Rosso" || (c) Giorgio Materozzi
Rosso. Il colore dell'acqua era proprio così, come se il lago fosse stato riempito completamente di sangue. Qui, il 20 Luglio 1522 avvenne una cruenta Battaglia (per maggiori dettagli su questo scontro leggi il post precedente ”Il lago “insanguinato” e la Battaglia di Pian Perduto/1“) conosciuta, successivamente, col nome di Battaglia del Pian Perduto. Ma di tempo ne è passato da allora. Siamo nell'estate del 1995 quando un laghetto presente sul Pian Perduto, al confine tra Marche e Umbria, si tinge interamente di rosso. Così, apparentemente dal nulla, in circa un mese.

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Posted by Unknown | alle lunedì, agosto 13, 2012 | 0 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/6: Abyssus Sibyllae

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore.  Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.

Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: nico.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)

Abyssus Sibyllae
Michele Sanvico
Cromografica Roma s.r.l., Roma
2011.

Questo è il primo e l’unico romanzo esistente sulla nostra Sibilla Appenninica. Michele Sanvico ci fa entrare nella leggenda della Sibilla, che, per quanto è antica, sembra quasi perdersi nel tempo. Se vi aspettate un romanzo alla Dan Brown o alla Giorgio Faletti cambiate aria. Questo è un libro difficile, all’inizio. Ma una volta entrati nel linguaggio, si viene rapiti, come rapito è il protagonista dai misteri della Sibilla. Uno stile erudito, non c'è che dire; ricorda per certi versi Umberto Eco. C'è molto in giro, se cercate, sulla Sibilla Appenninica, e nel caso voleste entrare anche voi nel suo fantastico e misterioso mondo, Sanvico vi dà tutte le carte per farlo. I riferimenti sono di testi reali, esistenti. Alcuni li ho letti anch'io e sono affascinanti. Sanvico ci dà la sua visione della leggenda, rendendoci partecipi delle angosce e delle esaltazioni del protagonista durante le sue scoperte.
Mi piace sognare mentre leggo ed è proprio quello che mi ha fatto fare questo libro. Che altro dire... leggetelo!
Nick

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Posted by Unknown | alle giovedì, agosto 09, 2012 | 0 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/5: La Battaglia del Pian Perduto

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore.  Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.

Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: nico.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)

La Battaglia del Pian Perduto - poemetto storico
Pietro Pirri
Prem. Stab. Tip. Giuseppe Campi (Foligno)
1914.

Questo libricino è, oramai, quasi introvabile. Pietro Pirri, nel lontanto 1914, decise di riportare su carta il "poemetto storico" che ogni pastore, frequentatore delle zone che oggi è il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, conosceva a memoria. L'autore della composizione è proprio di un pastore (poeta) anonimo e la data di realizzazione imprecisata (forse inizi '700). Interessante è anche l'introduzione del Pirri: non solo ci offre uno spaccato della vita pastorale dell'ottocento, ma anche un resoconto storico delle "scaramuccie" tra Visso e Norcia e, riguardo alla Battaglia del Pian Perduto, un confronto tra la realtà dei fatti e il poemetto. Una chicca per appassionati.

Nick

Aggiornamento del 09/09/2012: In un bar di Castelsantangelo sul Nera ho trovato il libricino in una nuovissima edizione. Anzi, è riportato solo il poemetto storico, ma è anche corredato da simpatiche illustrazioni di Mauro Ciccarè. Tutto al costo di soli 5 €. Secondo me, vale la pena.

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Posted by Unknown | alle giovedì, agosto 02, 2012 | 0 commenti

Maggio 2012 - Una sorpresa nel bosco

Una sorpresa nel bosco || (c) Nicola Pezzotta
Ci sono luoghi, nelle Marche, in cui assapori ancora il piacere della scoperta. Come un bambino che ha un nuovo giocattolo, così mi sento di fronte a tutto questo. Immergendosi nella lecceta, nei pressi del Lago di Caccamo si possono visitare località che hanno dell'eccezionale. Luoghi rimasti intatti da secoli, millenni. Non è molto agevole raggiungerli, e proprio per questo motivo gli unici segni che si vedono sulla struttura sono quelli che ha lasciato il tempo. 
L'antica Abbazia di San Benedetto de crypta Saxa Latronis sembra risalire al IX-X secolo. La vista da qui è imponente: si riesce a controllare tutta l'alta val di Chienti, oggi segnata dalla superstrada che collega Civitanova a Muccia e dalla cava nei pressi del lago. Molto di quello che era, è crollato. Resistono, però, ancora alcuni portali a tutto sesto, una monofora di quella che doveva essere la chiesa, una cisterna interrata e il locale della foto: forse un refettorio con volta a botte, feritoie che domina l'intera vallata e arco ogivale. Guardate con che cura sono state collocate le pietre della volta. Pensate che sono lì da più di mille anni! E ancora mi continuo a sentir chiedere: "ma perché ti vai a stancare per raggiungere luoghi così impervi?" Questa foto è la risposta.

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Posted by Unknown | alle lunedì, luglio 16, 2012 | 2 commenti

Il lago "insanguinato" e la Battaglia del Pian Perduto/1

Anno 1995, passeggiando per il Pian Perduto nei pressi di Castelluccio di Norcia alcuni pastori notano qualcosa di strano. Un laghetto, formatosi su un avvallamento carsico, dei numerosi presenti in questa zona, si è tinto completamente di rosso. Un rosso scarlatto. Un rosso “sangue”.

Lo Stagno Rosso nel 1995 || (c) Ettore Orsomando
Ai pastori saranno venute sicuramente in mente le storie che aleggiano in questo luogo. Storie di baruffe, di litigi e di guerre. Dico che conoscono la storia perché è stato proprio uno di loro a tramandarcela nei secoli. Un pastore, infatti, scrisse il poemetto conosciuto come “la Battaglia del Pian Perduto”.

...vi voglio dire come fu quel prato
pieno di morti e insanguinato.”

Dobbiamo fare necessariamente un salto indietro.


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Posted by Unknown | alle sabato, luglio 14, 2012 | 0 commenti

Aprile 2012 - Waiting from Spring

Waiting for Spring || (c) Nicola Pezzotta
Siamo nei Monti Sibillini in località "Le Roccacce". Il luogo lo incontrate facendo il percorso dalla Madonna dell'Ambro verso le sorgenti, sulla sinistra orografica del fiume. Si pensa che qui un tempo ci fosse una antica rocca, il Castello di Mainardo (da cui prende anche il nome il monte) ma non ci sono molte notizie al riguardo se non un documento del 977 d.C. riguardo una concessione del vescovo di Fermo al conte Mainardo di Siffredo. Sulla sinistra, al di fuori di questa foto, ci sono gli speroni rocciosi dove si pensa fosse il castello. A voi esplorarli! :)

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Posted by Unknown | alle venerdì, luglio 13, 2012 | 0 commenti

Marzo 2012 - Ritorno a casa

Ritorno a casa || (c) Nicola Pezzotta
Vedendo la pioggia scrosciante, due anziani accelerano il passo lungo le vie di Sant'Elpidio a Mare, pregustando il calduccio del camino acceso, davanti ad una bella minestra fumante.

La foto ha partecipato al 1° concorso fotografico "Immaginando S.E.M.pre" indetto dall'Ufficio Cultura e Turismo del Comune di Sant'Elpidio a Mare per valorizzare il proprio territorio.
Attualmente è esposta alla Rete Civica Museale di Sant'Elpidio a Mare insieme alle altre opere in concorso. Si trova presso l'ex convento dei Cappuccini, Corso Baccio 31. Tel.: 0734/859279.

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Posted by Unknown | alle venerdì, giugno 29, 2012 | 0 commenti

Pedaso e la perla violata

Probabilmente non tutti sanno che nella cittadina costiera di Pedaso è localizzata un’area floristica protetta di pregevole interesse botanico: “Collina La Cupa”. L’area è interessata dalla presenza di una specie rara, la Coronilla valentina ssp. valentina, e dalla presenza del bosco “La Cupa” il quale, dopo la lecceta del Monte Conero, costituisce la formazione forestale più estesa e meglio conservata in tutto il litorale marchigiano.

Ma cosa sono le aree floristiche protette?
Istituite dalla legge regionale n.52 del 30 dicembre 1974, le aree floristiche sono superfici nelle quali crescono piante rare o in via di estinzione. Al loro interno è proibita la raccolta, l’estirpazione ed il danneggiamento di tutte le piante che vi crescono spontaneamente.
Un grande merito va riconosciuto alla legge regionale 52/1974: aver affrontato e garantito la tutela delle specie d’interesse floristico in un’ottica moderna. La legge in questione, infatti, non ha disposto una mera tutela delle singole specie, enumerandole in un elenco, bensì ha previsto la tutela e la conservazione di aree più vaste, dando in questo modo valore e rilievo anche al contesto ambientale in cui le piante crescono.
Nella regione Marche si contano ben 109 aree floristiche distribuite su tutto il territorio e rappresentanti i diversi ambienti naturali: quello montano, quello collinare e quello costiero. In quest’ultimo ambiente troviamo “Collina La Cupa”, la profonda spaccatura quasi a picco sul mare del monte Serrone. Si tratta di un’area particolarmente suggestiva, intimamente e tragicamente legata alla storia passata di Pedaso e dei suoi abitanti.

Per una cittadina come Pedaso che fa della tutela dei beni storici ed ambientali da sempre la sua bandiera, disporre di un’area floristica di tale rilievo rappresenta senza dubbio un valore aggiunto. Eppure, ecco cosa è accaduto in quella zona qualche mese fa. 
                                                                                                                                                   


A seguire la Testimonianza di Fabio Taffetani, professore di Botanica sistematica all’Università Politecnica delle Marche.


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Posted by muscosa | alle martedì, giugno 26, 2012 | 0 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/4: Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Marche

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore.  Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.

Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: nico.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)

Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Marche
Fabio Filippetti, Elsa Ravaglia
Newton & Compton editori s.r.l. (Roma)
2002.


Fabio Filippetti e Elsa Ravaglia hanno raccolto le più importanti storie e leggende delle Marche: dalla Traslazione della Santa Casa di Loreto alla scoperta delle Grotte di Frasassi; dalle origini greche di Ancona (Ankon) a quelle romane di Urbisaglia (Urbs Salvia). Ma non solo, ci sono anche le maggiori leggende dei Monti Sibillini e altre storie locali che non conoscevo come Napoleone e il volto della Madonna al Duomo di Ancona o la leggenda del Ponte del Diavolo a Tolentino. Per ogni provincia è dedicata una sezione del libro e all'interno della stessa i racconti sono riportati in ordine alfabetico del paese di cui si parla. Un libro che ogni marchigiano DOC dovrebbe avere nella sua libreria.  
Nick

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Posted by Unknown | alle martedì, giugno 26, 2012 | 0 commenti

Febbraio 2012 - La Nevicata del Secolo

La Nevicata del Secolo || (c) Nicola Pezzotta
"La nevicata del '12 la ricorderemo a lungo" si sentiva dire girando per il lungomare di Porto Sant'Elpidio non meno di quattro mesi fa. Se non ci fossero le foto e gli articoli di quei giorni, si potrebbe non credere a quello che è successo. Un bel giorno, il tempo, ha deciso di far capire a tutti cos'è veramente l'inverno. Non dico che sia stata una cosa inaspettata, perché le previsioni meteo ci avevano avvertito da un po' di giorni, oramai. Ma nessuno poteva credere che sarebbe durato così a lungo.


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Posted by Unknown | alle lunedì, giugno 25, 2012 | 0 commenti

Gennaio 2012 - Polvere di Stelle

E' un po' che non pubblico post della rubrica "Foto del mese". Cercherò di rimediare con questo post speciale, dedicato a tutti gli amanti delle stelle. 

Polvere di Stelle || (c) Nicola Pezzotta & Paolo Trovellesi

Se di notte alzate gli occhi al cielo, nelle vostre città, non riuscite a capire l'immensità che è sopra di noi. Questo finché non andate a vedere le stelle in un luogo lontano dall'inquinamento luminoso che caratterizza, oramai, quasi tutte le nostre località. In momenti così ti accorgi davvero di essere infinitamente piccolo. Non ti capaciti di quello che stai guardando e non sai dove indirizzare il tuo sguardo per quanti puntini luminosi ci sono. Ti manca quasi il respiro!
Proprio in una di queste sere abbiamo fatto la foto oggetto della rubrica "Foto del mese". Utilizzando gli "umili" mezzi che abbiamo a disposizione siamo riusciti a fotografare la Nebulosa di Orione. Ora, dato che di astronomia non mi intendo molto, passo la parola al mio amico, nonché Consigliere dell'Associazione Astrofili Alpha Gemini di Civitanova Marche.

Allora, Paolo, buonasera. Ti faccio questa intervista in modo da aiutarci a capire meglio quello che stiamo guardando. In effetti, cosa stiamo osservando?


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Posted by Unknown | alle martedì, giugno 19, 2012 | 0 commenti

Rocchetta, paese fantasma

Rocchetta, ghost town || (c) Nicola Pezzotta
Vicino Ascoli Piceno, ci sono luoghi dimenticati, immersi nella natura più selvaggia, in cui non è raro incontrare caprioli, cinghiali e (se siete fortunati) anche lupi. Come dico spesso, “ho visto più animali qui che nel Parco dei Monti Sibillini”. Non chiedetemi il perché; forse, essendo questo territorio al confine con il Parco, anche loro, come noi umani, vogliono provare l’ebbrezza di sconfinare, di esplorare luoghi nuovi, anche esponendosi ai rischi che ne consegue. Sta di fatto che girando per questi posti, oltre ai numerosi rapaci, ho incontrato una biscia lunga quasi 2 metri, numerosi scoiattoli, un capriolo e un cinghiale (in spalla ad un cacciatore, però).


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Posted by Unknown | alle giovedì, maggio 24, 2012 | 2 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/3 - Rugni, Speragne e Crispigne

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore. Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.


Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: simona.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)


Rugni, speragne e crispigne
Fabio Taffetani
Fondazione Carima
2005

"Le piante spontanee e i loro usi alimentari, officinali, tintori, ecc.., stanno vivendo un periodo di rinnovato e crescente interesse, complice una maggiore sensibilità verso le problematiche ambientali. Molte sono le pubblicazioni in materia. Fra queste si colloca il lavoro di Fabio Taffetani dal titolo fortemente esplicativo: "Rugni, speragne e crispigne". Il libro raccoglie 74 schede informative delle specie spontanee di maggior interesse alimentare. Ogni scheda è accompagnata anche da informazioni sulle modalità di utilizzo in cucina, sugli impieghi come rimedi naturali, sui rituali, spesso curiosi, ripresi dalla tradizione popolare marchigiana. Completano il lavoro delle utili chiavi dicotomiche di riconoscimento per facilitare l'identificazione delle erbe selvatiche raccolte per la loro rosetta basale di foglie".
Muscosa

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Posted by Unknown | alle mercoledì, maggio 16, 2012 | 2 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/2 - La Cucina Picena

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore.  Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.


Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: simona.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)

La cucina picena
Beatrice Muzi, Allan Evans
Franco Muzzio Editore
1991

"Metti insieme due newyorkesi, un amore profondo per il Piceno ed alcuni incontri determinanti. Il risultato? Un piacevole e colorito ritratto del Piceno, fatto di aneddoti, di storie di vita in campagna e di vecchie ricette di cucina, perchè l'identità culturale di una comunità passa anche attraverso lo stomaco ... ed il palato".
Muscosa

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Posted by Unknown | alle mercoledì, maggio 16, 2012 | 0 commenti

Le misteriose incisioni sul Monte Conero

Il Monte Conero è un promontorio di 572 metri s.l.m.m. situato sulla costa delle Marche, proprio a metà della regione. E’ costituito da imponenti falesie calcaree a strapiombo sul mare e fitte aree boschive. Nel 1991 è stato istituito il Parco Regionale del Monte Conero allo scopo di proteggere una zona davvero unica nel suo genere. Per tutte le informazioni, i percorsi e le cose da vedere vi rimando al sito ufficiale:  parcodelconero.com.


Spiaggia delle Due Sorelle, Monte Conero || (c) Nicola Pezzotta
Quello di cui vi voglio parlare, invece, è un luogo situato nel mezzo della macchia mediterranea del Monte e avvolto, ancora oggi, dal mistero.

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Posted by Unknown | alle venerdì, aprile 20, 2012 | 2 commenti

Volumi nati dal mare: il nuovo mercato ittico di Porto San Giorgio

Mercato Ittico, Porto San Giorgio || (c) Nicola Pezzotta
Circa una quindicina di anni fa ero solito scorrazzare in bicicletta fino alla punta più estrema del molo di Porto San Giorgio. Arrivato lì, salivo sugli scogli artificiali e mi mettevo a leggere al sole, con il rumore delle onde in sottofondo. Nel tempo queste pedalate sul lingomare si sono sempre più diradate fino a quando, il mio tempo libero l'ho speso per altri hobby. Ricordo, però, chiaramente, in una delle mie ultime uscite che qualcosa di "strano" stava sorgendo al porto. Aveva una forma non consueta dalle nostre parti. Ci tornai più volte per guardarla da vicino. Poi un giorno, sfogliando una rivista di architettura, tra un articolo che parlava di una mediateca a Parigi e una stazione ferroviaria a Orléans, eccola là: il nuovo Mercato Ittico di Porto San Giorgio. Sono rimasto piacevolmente sorpreso. Per questo condivido con voi l'articolo.


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Posted by Unknown | alle mercoledì, aprile 04, 2012 | 0 commenti

C'era una volta ... il fuoco

Le fredde giornate invernali, nelle quali le copiose nevicate hanno trasformato interi paesaggi, vestendoli di luce nuova, ammaliante, ma mettendo anche a nudo tutte le criticità del vivere moderno, sembrano oramai appartenere al passato. Eppure una domanda continua a frullarmi in testa: i nostri nonni come superavano i lunghi e rigidi inverni?


 IL CAMINO

Camino in una vecchia abitazione. Fonte: internet
Il camino ha rappresentato nei tempi passati la principale fonte di riscaldamento, usata tanto in abitazioni modeste quanto in quelle più agiate. Questa sua fondamentale funzione, tuttavia, non esauriva completamente il ruolo svolto nelle dimore, in special modo in quelle rurali e particolarmente in quelle rurali marchigiane. Nelle case coloniche, infatti, il camino costituiva anche il luogo deputato alla cottura dei cibi, rappresentava, in inverno, il luogo privilegiato per l’incontro, la socializzazione. Era intorno al fuoco del camino che ci si riposava, si recitava il rosario, si chiacchierava, si raccontavano storie, spesso in compagnia dei vicini1. Era intorno al fuoco del camino che le donne rammendavano e gli uomini intrecciavano la paglia2.
Il camino dunque costituiva il cuore della vita domestica, familiare, sociale. Questa centralità si rifletteva anche sul piano costruttivo, strutturale, spaziale. Non era un caso, infatti, se in gran parte delle case coloniche marchigiane il camino occupava la parete più lunga della stanza più grande ed importante dell’abitazione, ovvero la cucina. Era da questa stanza, direttamente servita dalla scala interna o esterna, che si accedeva a tutti gli altri ambienti, dalle camere da letto ai vani usati come depositi. “… Si potrebbe dire” così Gianni Volpe sintetizza l’evoluzione dell’organizzazione spaziale delle dimore rurali marchigiane “che il fuoco del camino è stato senz’altro il punto di partenza, seguito dalla cucina, quindi dalla casa vera e propria …”
Ma com’era fatto? “Era monumentale, con la grande e slanciata cappa al centro della parete più lunga, l’immancabile base, l’arola o rola, rialzata un palmo da terra, la catena per il caldaio e il treppiedi in ferro per le pentole e i tegamini. La mensola in legno di appoggio della cappa e sulla quale poggiano gli oggetti e gli utensili più usati (dal portasale al mortaio, dalla lucerna al pesante ferro da stiro, dalla bugia di latta smaltata o di terracotta al macinino) viene spesso rifinita con un telo in modo da garantire il giusto tiraggio dei fumi. Una nicchia ricavata nello spessore murario dove tenere a portata di mano i fiammiferi chiude il quadretto tipico di quest’angolo domestico” così Gianni Volpe in “Storia dell’alimentazione della cultura gastronomica e dell’arte conviviale nelle Marche”, in una viva descrizione capace di far riaffiorare alla memoria ricordi d’infanzia.


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Posted by muscosa | alle martedì, marzo 06, 2012 | 5 commenti

Libri preferiti, amati, consigliati/1 - La Gola del Furlo

In post come questo, con il tag "libri consigliati", vi consiglieremo alcuni libri che a noi hanno particolarmente colpito, che andiamo a riaprire spesso per leggere e rileggere, che portiamo con noi nei nostri viaggi/visite/esplorazioni o che ci sono rimasti, semplicemente, nel cuore.  Ogni volta che aggiungeremo un nuovo post, questo andrà in bacheca, ma potrete in qualsiasi momento richiamarli tutti, andando a cliccare il pulsante "Testi consigliati" sul menù azzurro in alto.

Alcuni di questi testi possiamo definirli "di nicchia". Se non riuscite a trovarli e volete informazioni per reperirli, contattateci scrivendoci a questa mail: nico.pezzotta@gmail.com.

Buona lettura a tutti! :)

La Gola del Furlo
Andrea Pellegrini; Elena Ferretti; Roberto Fiorani
Arti Grafiche Stibu, Urbania (PU)
2003.

"Un testo davvero completo per conoscere a pieno questo angolo delle Marche. Molto bella la parte centrale intitolata 'Cenni di storia antica e moderna'; partendo da poco dopo Fermignano, la guida ti accompagna passo passo lungo tutta la Gola spiegandoti in modo semplice e divertente quello che stai guardando. E poi, nozioni di Flora, Fauna, Geologia, come riconoscere le tracce degli animali e alcuni itinerari naturalistici consigliati all'interno della Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo".
Nick

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Posted by Unknown | alle sabato, febbraio 25, 2012 | 0 commenti

Gola del Furlo/3: Mussolini e il suo profilo

Questa che vi scrivo qui sotto sarà l’ultima parte dedicata alla Gola del Furlo. Dopo aver letto tutti e tre i post non vi resta che andarla a visitare e vederne le sue meraviglie direttamente con i vostri occhi!


Se vi siete persi gli altri post, posso dirvi che, nella prima parte (Gola del Furlo/1: Evoluzione di un paesaggio) ho parlato della storia naturale della Gola e di come si è trasformata dopo la costruzione della Diga omonima; nella seconda parte (Gola del Furlo/2: Qui, dove è passata lastoria), invece, ho fatto un salto indietro nel tempo e ho cercato di farvi rivivere in un solo colpo 2000 anni di storia, dai Romani allo Stato della Chiesa.

Gola del Furlo. Ne ho parlato per molto tempo, ma finora non ho ancora detto da dove provenga questo toponimo. Il nome della Gola sembra derivi da “forulus” o “foro”, denominazione che intorno al XIV secolo indicava il Traforo di Vespasiano. Nel tempo, poi, questo termine si trasformò nell’attuale “Furlo”.

La Gola del Furlo vista da ovest.
Nel nostro excursus storico mi ero fermato alla metà del ‘500. Da questo periodo, fino a quasi gli inizi dell’800 il passo perse la sua importanza e il transito attraverso la gola rimase difficile e pericoloso, anche a causa dei numerosi briganti presenti nel circondario.

Alla fine del ‘700 esplose, anche in queste zone, il “miraggio dell’oro”. La speranza per molti di improvvisa ricchezza finì, tuttavia, ben presto in una bolla di sapone, perché il fenomeno era dovuto esclusivamente al riscontro accidentale di semplice pirite in un luogo subito ottimisticamente ribattezzato “Vena dell’Oro”. A spegnere gli eccessivi ed infondati entusiasmi contribuì anche il terremoto di Cagli del 3 Giugno 1781 che seppellì per sempre la “vena” sotto un’impressionante caduta di massi.

In questo periodo molti furono i passaggi all’interno della gola di truppe straniere tra cui Spagnoli, Austriaci e Francesi. Tra tutti possiamo ricordare quello che avvenne tra il Maggio e il Giugno 1849, quando i volontari della Repubblica Romana opposero resistenza agli Austriaci bloccando la via per la capitale.

Ma la notorietà del luogo esplose verso la fine degli anni 1920. Infatti in quegli anni Benito Mussolini “consacrò” la città del Furlo come il luogo ideale per rilassarsi e staccare dagli impegni quotidiani. Il capo del Regime Fascista che frequentava questo posto non era quello che tutti conoscono, con divisa ed elmetto che arringa la Nazione. Era, piuttosto, la versione privata e familiare, e al riguardo fanno fede le numerose foto d’epoca. Nel tragitto che va da Roma a Predappio, la sua città natale, in quel tempo non esistevano strade alternative alla Flaminia.

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Posted by Unknown | alle sabato, febbraio 11, 2012 | 4 commenti

Gola del Furlo/2: Qui, dove è passata la storia

Nel post precedente (clicca qui) vi ho parlato principalmente della Diga del Furlo, all’ingresso della Gola. Proseguendo, ora, la strada incontriamo la parte più stretta e suggestiva. Per farvi comprendere a pieno dove vi trovate dovete fare un salto indietro nel tempo di 2500 anni.


Gola del Furlo oggi, nei pressi dei Trafori Romani.
Siamo nel 220 a.C.. I romani, guidati dal console Gaio Flaminio, stanno cercando di realizzare una strada di collegamento tra Roma e Rimini, con una duplice funzione: incrementare il commercio e rifornire rapidamente le truppe che si trovano lontano dalla capitale, al di là degli Appennini. Il console si trova di fronte un ostacolo duro da superare: la Gola del Furlo. Lo scopo è quello di far passare la strada dove è presente un sentiero a circa 80 metri dal fondo della gola.

Immaginatevi, un attimo, la grandiosità dell’opera che si accingevano a compiere. Inizialmente pensano di allargare un po’ il sentiero e far passare la strada all’esterno dell’intero sperone di roccia. Per fare ciò realizzano degli imponenti muri di “terrazzamento” a sostegno della strada, dette sostruzioni. Queste mura si sviluppano per una lunghezza di 20 metri e raggiungono un’altezza massima di quasi 30 metri, oggi in parte sommersa dalle acque. Sono ancora visibili dal Belvedere che si trova sulla sinistra a circa un km dal Traforo di Vespasiano.

Sostruzioni romane - fonte: La valle del Metauro
L’arrivo di Augusto, nel I secolo d.C., coincide con “l’ammodernamento” della rete. Per renderla più agevole, l’imperatore ordina ai suoi schiavi di realizzare una vera e propria galleria scavandola nella dura roccia a colpo di martello e scalpello. E’ questa quella che oggi viene erroneamente definita “Galleria Etrusca” e che noi chiameremo Traforo Minore. Attualmente è possibile vederla solo se venite da Roma. Poco prima di entrare nell’attuale galleria, sulla destra, noterete un cancello di metallo. Ecco, dietro quel cancello c’è uno spiazzo e poco dopo l’antico traforo. Non si capisce bene perché l’Enel abbia posto questo cancello lì; secondo me andrebbe tolto. 

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Posted by Unknown | alle venerdì, febbraio 03, 2012 | 2 commenti

Dicembre 2011 - London Calling

London Calling
Per la foto del mese di Dicembre 2011 vi porto addirittura a Londra! Ammiratela nella sua tipica giornata, cioè grigia e piovosa. ;) A quanto pare i luoghi comuni, a volte, sono veri! La fredda, grigia e piovosa Londra si accinge a festeggiare il Natale e in giro lo si capisce subito, soprattutto nei quartieri più "commerciali". Addobbi e musiche natalizie allietano le passeggiate dei turisti e degli inglesi in cerca delle ultime idee regalo. In giro per Covent Garden potete comprare tutto ciò che vi passa per la testa, anche se i prezzi non sono, poi, così accessibili. Ogni tanto un artista di strada da sfoggio di se facendo il suo numero. Ma non avvicinatevi troppo, potrebbe utilizzarvi per la sua performance e farvi fare la figura dello scemo (come è successo a me!).
Fatevi bene i conti e rimanete a Londra almeno una settimana. Di cose da vedere ce ne sono! Buckingham Palace, Big Ben, Westminster Abbey, London Tower, Camden Town, ecc.. Io, ahimè, ho avuto a disposizione solo mezza giornata. Ma non posso non tornare! Per cui, Londra, ASPETTAMI!

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Posted by Unknown | alle mercoledì, gennaio 18, 2012 | 0 commenti

Eventi 2012

"Trekking delle stelle cadenti" con il CAI di Fermo. Un anello da Foce di Montemonaco al Monte Vettore passando per il Lago di Pilato e il Monte Torrone. 6/7 Agosto 2011.

E' nostra premura far conoscere gli eventi che riteniamo più interessanti, sia in un quadro nazionale sia in un contesto più strettamente territoriale. Si tratta talvolta di appuntamenti curiosi, inusuali, impudemente settoriali, che meritano di essere menzionati. A voi, dunque, il compito di valutare di volta in volta i singoli eventi, e chissà che non scopriate nuovi interessi o nuove passioni.


Dal 12 novembre 2011 al 20 aprile 2012 - "Piceni e Celti lungo le rive del Giano" - Mostra archeologica - Fabriano (AN)
Il Comune di Fabriano, in collaborazione con l'Archeoclub d'Italia (sede di Fabriano) e la Soprintendenza Archeologica delle Marche, ha allestito un'interessante mostra archeologica al piano terra del complesso monumentale dello Spedale di S. Maria del Buon Gesù. La mostra consente di visionare reperti provenienti da scavi effettuati nel territorio fabrianese e mai esposti prima, testimonianze preziose di un passato lontano e poco conosciuto. Per maggiori informazioni:  

Dal 10 al 29 gennaio - Incontri informativi sulle conoscenze e sui temi delle cavità artificiali - CAI di Fermo
Il Gruppo Speleo Cavità Artificiali del CAI di Fermo organizza una serie di incontri conoscitivi sul tema delle cavità artificiali. Il ciclo di conferenze è aperto a tutti; gradita è la prenotazione. Per informazioni sugli incontri e per conoscere il calendario:
http://www.marcafermana.it/content-dettagli.aspx?path=/,15,34&id=4315&main=

Dal 1 febbraio al 25 maggio - Concorso fotografico "Le aie delle case coloniche" - Accademia delle erbe spontanee - Monte San Pietrangeli (FM) 
L'Accademia delle erbe spontanee, nell'intento di non disperdere il vasto patrimonio culturale costituito dalle tradizioni popolari in materia di piante, organizza un curioso concorso fotografico. Il concorso, suddiviso in due categorie, avrà come tema le aie delle case coloniche, come erano e come sono oggi. La partecipazione è completamente gratuita ed aperta a tutti, soci e non soci dell'Accademia. Per conoscere il regolamento: http://www.accademiadelleerbe.it/


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Posted by muscosa | alle venerdì, gennaio 06, 2012 | 0 commenti